La domanda che mi fate spesso è “Come fai a lavorare da casa senza perdere le ore su Facebook?” È una domanda legittima perché lavorare da casa significa avere flessibilità d’orario e, se non si è attenti, si rischia di perdere molto tempo in qualsiasi attività non sia correlata al proprio lavoro. Tante volte ti viene la tentazione di rifare il letto, pulire quel rubinetto del bagno che hai visto sporco la mattina, fare quella lavatrice che il sabato non sei riuscita a fare e, per non perdermi in mille faccende che non siano la scrittura, ho adottato una tecnica molto semplice: metto tutto a calendario e lo rispetto in maniera ferrea.
Non è per cattiveria o perché non voglia aiutare le persone, ma perché spesso è difficile capire che per me scrivere è un lavoro. Ogni mattina mi alzo e, che ne abbia voglia oppure no, mi siedo nel mio ufficio a casa e inizio a scrivere. “Ma non perdi di creatività a costringerti a scrivere?” la risposta è sempre no, perché non mi costringo a scrivere, mi costringo a lasciare fuori dalla porta i miei problemi e mi metto nello stato mentale in modo da raggiungere la serenità per immergermi di nuovo nel mio libro. Infatti, se vedete la foto che ho postato qui sotto vedrete che ho uno spazio libero di tre ore e mezza tutte le mattine da lunedì a giovedì dove scrivo ininterrottamente. È quello che mi serve per scrivere ogni giorno 2500 parole che mi permettono di finire la prima stesura di un romanzo in otto settimane circa. Ho visto che questo è il limite massimo per me per scrivere un buon pezzo senza perdere la concentrazione e iniziare a divagare con interi paragrafi che dovrei poi togliere. “Ma tu non scrivi il tuo libro tutto il giorno?” È la domanda che mi fanno tutti quando vedono il mio calendario. La risposta è no, essere autori self (ma anche quelli che pubblicano con casa editrice), significa mettere in conto che dobbiamo stare sui social per far conoscere il nostro lavoro, preparare post dei blog che vanno pubblicati in settimana, preparare la pubblicità. Nel mio caso, significa anche trovare il tempo per lavorare a tutte quelle attività collaterali che ho oltre ai miei romanzi, come articoli e pubblicazioni che hanno delle scadenze e a cui devo dedicare tempo. Insomma, per me lavorare in proprio significa alzarmi la mattina, entrare nel mio ufficio alle 8:45 e uscirne solo verso sera quando inizia il mio “secondo lavoro”, quello di leggere libri di cui faccio le recensioni settimanalmente (che è un hobby ma che comunque richiede che io dedichi del tempo costante per far uscire le recensioni ogni sabato). È un lavoro sicuramente bellissimo a cui non rinuncerei mai, ma è appunto un lavoro e come tale ci sono orari e scadenze da rispettare. Grazie per essere arrivato a leggere fin qui, significa che hai apprezzato l'articolo e questo mi fa molto piacere. Se vuoi saperne di più su quello che penso e quello che puoi trovare nei miei libri, iscriviti alla newsletter, per ricevere altre notizie. Niente spam, promesso.
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AutoreMoglie, zia orgogliosa, immigrata, autrice di 15+ romanzi, fervida sostenitrice del “be kind”, amante delle piante ma riesce a ucciderle in meno di una settimana. Seguimi su:Archivi
Novembre 2020
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