La domanda che mi viene spesso rivolta, quando dico a qualcuno che la mia professione è scrivere, è “Sei più un tipo da carta e penna o computer tutta la vita?” La mia risposta è entrambi. Ho dei rituali molto precisi quando scrivo e le fasi distinguono chiaramente tra quando progetto il libro e quando effettivamente lo scrivo. Quando progetto il libro il computer può rimanere tranquillamente nell’altra stanza perché, se non fosse per leggere le mail, nemmeno vorrei accenderlo. Non sono mai stata una che studia al computer, ho sempre avuto bisogno di avere il materiale stampato per potermici concentrare e studiare nei minimi dettagli. È un’abitudine che mi sono portata anche nel lavoro, se devo progettare ho bisogno di carta, penna e una quantità di pennarelli colorati incredibile. Ho bisogno di scrivere, prendere appunti, sottolineare alcuni concetti, disegnare anche l’ambientazione, se c’è un dettaglio che mi viene in mente e che mi pare particolarmente adatto. È capitato spesso di trovare tra gli appunti disegni interi di stanze o oggetti che non volevo assolutamente dimenticare quando arrivavo alla stesura vera e propria del libro.
Un esempio della mia organizzazione con carta e penna? Per il libro su cui sto lavorando in questo momento ho:
Quando si tratta, invece, di scrivere effettivamente la prima stesura del romanzo e le successive revisioni, è il momento in cui mi siedo al computer e divento un tutt’uno con la tastiera. Tutto quello che è vero e proprio libro è scritto a computer e salvato su almeno tre hard disk diversi e un paio di cartelle nel cloud (sono terrorizzata dall’idea di perdere il lavoro!)
Quindi, per rispondere alla domanda, sono un tipo da carta e penna nella progettazione, mentre sono un tipo da computer e tecnologia durante la stesura. Sono un mix tra sacro e profano, in pratica. Se ti va di conoscere altri retroscena della mia vita negli Stati Uniti, conoscere i miei libri o semplicemente leggere racconti gratuiti, iscriviti alla mia Newsletter. Ne riceverai una a settimana, niente spam, promesso.
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AutoreMoglie, zia orgogliosa, immigrata, autrice di 15+ romanzi, fervida sostenitrice del “be kind”, amante delle piante ma riesce a ucciderle in meno di una settimana. Seguimi su:Archivi
Novembre 2020
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