Una volta leggevo un’intervista di un autore non tanto famoso ma che aveva scritto qualcosa come più di centocinquanta libri nella sua carriera. Non era uno dei nomi altisonanti che tutti conosciamo ma aveva un buon seguito tra gli amanti del fantasy. Una delle domande che gli è stata fatta era se aveva un consiglio per chi voleva cimentarsi in questo lavoro e la sua risposta è stata molto semplice: scrivete ogni giorno. Subito ho pensato “che diavolo di consiglio è? Se hai la possibilità di dare un solo consiglio nella tua vita, davvero vuoi essere ricordato per qualcosa di così banale?” Ho accantonato quell’intervista e sono andata avanti con la mia vita, un po’ delusa che non mi avesse lasciato proprio niente. In un angolo del mio cervello, però, quel consiglio è rimasto a tormentarmi come qualcosa che ho cominciato ma non ho mai finito. Un pomeriggio di quella stessa settimana mi sono seduta davanti al computer per continuare la stesura del mio primo romanzo, ritrovandomi a fissare per ore la pagina bianca. Presa dallo sconforto, mi sono ritrovata a pensare a quel consiglio, così mi sono messa a contare quanti capitoli avessi scritto fino a quel momento e quanti me ne restavano da scrivere. Facendo un po’ di conti, mi sono resa conto che, se mi mettevo a scrivere ogni giorno almeno 2500 parole, avrei finito il mio romanzo in sei settimane o poco più.
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AutoreMoglie, zia orgogliosa, immigrata, autrice di 15+ romanzi, fervida sostenitrice del “be kind”, amante delle piante ma riesce a ucciderle in meno di una settimana. Seguimi su:Archivi
Novembre 2020
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