C’è una parola che vi dà particolarmente fastidio quando la sentite? La mia è “trash”. Programma televisivo trash, serie trash, film trash, libro trash, ormai è di uso comune usare questo termine per definire un prodotto di bassa qualità. A me questa parola non piace, per niente. Trash significa letteralmente spazzatura e definire il lavoro di qualcuno “spazzatura” perché non rientra negli alti standard che gli intellettuali hanno settato, la ritengo una mancanza di rispetto. Dietro ad ogni prodotto televisivo o libro, c’è il lavoro di numerose persone che ci mettono anima e corpo in quello che fanno, definendolo “trash” si sminuisce il lavoro di quelle persone. Non solo, si sminuisce il valore delle persone che guardano/leggono quel prodotto e ne provano soddisfazione o piacere.
Il termine “trash” non definisce la qualità di un prodotto, definisce “spazzatura” il lavoro di qualcuno e per questo mi infastidisce profondamente quando viene usato. Se ti va di conoscere i retroscena della mia vita negli Stati Uniti, conoscere i miei libri o semplicemente leggere racconti gratuiti, iscriviti alla mia Newsletter. Ne riceverai una a settimana, niente spam, promesso.
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AutoreMoglie, zia orgogliosa, immigrata, autrice di 15+ romanzi, fervida sostenitrice del “be kind”, amante delle piante ma riesce a ucciderle in meno di una settimana. Seguimi su:Archivi
Novembre 2020
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