ERIKA VANZIN
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2020 e omofobia

6/2/2020

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C’è una cosa che accomuna tutti i miei romanzi, fin dai primi che ho scritto, in ognuno c’è un tema, un argomento, che mi sta particolarmente a cuore, per cui sento premere dentro di me la necessità di parlarne attraverso i miei personaggi.
Ne “la giara delle imperfezioni” Josh, un ragazzone di colore e gay, subisce la sorte peggiore in quanto viene considerato diverso, un fenomeno da baraccone, uno da cui stare distante. Il tema dell’omofobia è un tema che mi tocca particolarmente; da sempre sono sostenitrice dei diritti LGBTQ (e tutte le varianti a questo acronimo che includono tutte le sfumature dell’essere umano) e vederli calpestati spesso e volentieri mi fa arrabbiare come poche cose riescono a fare.
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Photo by Renate Vanaga on Unsplash
Alcune persone potrebbero obiettare che, forse, sono stata fin troppo dura con Josh, che siamo nel 2020 e l’omofobia non è più quella di un tempo, che anche uno stato conservatore come l’Alabama ha approvato i matrimoni tra persone dello stesso sesso già da qualche anno. È vero, dal 26 giugno 2015 in Alabama sono stati legalizzati tutti i tipi di matrimoni, ma lo sappiamo che imporre una legge non fa automaticamente cambiare la mentalità delle persone. Se da un lato si è fatto un passo avanti, dall’altro il passo è stato zoppicante e con delle lacune che lasciano scappatoie ai bigotti.
La legge, infatti, prevede che i giudici (coloro che legalmente rendono valido un matrimonio civile) “possono”, non “devono”, sposare tutti indipendentemente dal loro orientamento sessuale. Una sottile differenza che cambia completamente il significato di questa legge. Molti dei giudici conservatori, infatti, hanno usato questa scappatoia per non sposare le persone. Semplicemente si rifiutano di sposare chiunque, coppie etero o gay che siano, in questo modo vanificano gli sforzi di una legge che vuole far diventare tutti i cittadini uguali di fronte al diritto di sposarsi. Le coppie etero, infatti, risolvono il problema unendosi in ambito religioso, opportunità che è negata alle coppie dello stesso sesso.
I giudici “possono”, non “devono”, sposare tutti indipendentemente dal loro orientamento sessuale.
Solo nel 2019 è passata una proposta di legge nello stato dell’Alabama per cui si può fare un “certificato di matrimonio” in cui le persone dichiarano di avere i requisiti per sposarsi (cosa che prima era dichiarata dall’autorità competente) ma alla fine è comunque richiesta la firma del giudice (o chi per lui nel suo ufficio) per convalidare queste informazioni. E torniamo punto e a capo.
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Photo by Jason Leung on Unsplash
La cosa che più mi ha colpito, però, non è il rifiuto di alcuni giudici di applicare questa legge ma il fatto che abbiano ricevuto un ampio sostegno dalla comunità. Le persone che vivono in quei paesini, i vicini di casa che condividono il vialetto, i genitori che portano i figli a scuola fianco a fianco, hanno sostenuto la decisione di negare il diritto di essere una famiglia a persone che vivono nella loro stessa comunità. Persone che vanno negli stessi supermercati a fare la spesa, che usano gli stessi servizi, che calpestano le stesse strade. Mentre un giudice può prendere una decisione per via del suo schieramento politico ​ (qui negli Stati Uniti non è un tabù rendere noto lo schieramento politico per cui si simpatizza da parte di chi ha incarichi pubblici), un comune cittadino che sostiene tale decisione lo fa per una mentalità ottusa e radicata difficile da estirpare. Mentalità che si traduce nei gesti di tutti i giorni, che rende poi difficile la vita alle persone come Josh che hanno tutto il diritto di vivere serenamente con la persona che amano senza nascondersi.
Ne “La giara delle imperfezioni” questa ottica è stata portata all’estremo. Ho pensato, cosa succede se questa ideologia di odio e omofobia è accompagnata da un’indole violenta? È così che sono nati i cinque teppisti che pestano Josh a ogni occasione. Quando questa impostazione di odio verso il diverso e questa idea di supremazia di una determinata categoria di persone, incontra la mancanza di morale, una propensione al non rispettare le regole e al calpestare le altre persone, ecco che nasce un’escalation di violenza verso tutto ciò che è diverso. È da questa combinazione di bigottismo, ignoranza e cattiveria che nascono le spedizioni punitive nei locali gay che si leggono tra le notizie dei giornali o i pestaggi ai danni di coppie che passeggiano in tranquillità per le vie delle città, anche quelle italiane.
È da questa combinazione di bigottismo, ignoranza e cattiveria che nascono le spedizioni punitive nei locali gay che si leggono tra le notizie dei giornali.
È per questo motivo che ho voluto costruire la storia di Josh, perché questo tipo di storie sono ancora fin troppo attuali e impregnano la realtà che ci circonda. Personalmente mi fa star male a tal punto che non riesco più a rimanere in silenzio… così do modo ai miei personaggi di parlare al posto mio, di dare voce a un’ingiustizia che non riesco ad accettare. ​

Grazie per essere arrivato a leggere fin qui, significa che hai apprezzato l’articolo e questo mi fa molto piacere. Se vuoi saperne di più su quello che penso e quello che puoi trovare nei miei libri, iscriviti alla newsletter, per ricevere altre notizie. Niente spam, promesso.
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    Moglie, zia orgogliosa, immigrata, autrice di 15+ romanzi, fervida sostenitrice del “be kind”, amante delle piante ma riesce a ucciderle in meno di una settimana.

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