C’è una cosa che accomuna tutti i miei romanzi, fin dai primi che ho scritto, in ognuno c’è un tema, un argomento, che mi sta particolarmente a cuore, per cui sento premere dentro di me la necessità di parlarne attraverso i miei personaggi. Ne “la giara delle imperfezioni” Josh, un ragazzone di colore e gay, subisce la sorte peggiore in quanto viene considerato diverso, un fenomeno da baraccone, uno da cui stare distante. Il tema dell’omofobia è un tema che mi tocca particolarmente; da sempre sono sostenitrice dei diritti LGBTQ (e tutte le varianti a questo acronimo che includono tutte le sfumature dell’essere umano) e vederli calpestati spesso e volentieri mi fa arrabbiare come poche cose riescono a fare.
La legge, infatti, prevede che i giudici (coloro che legalmente rendono valido un matrimonio civile) “possono”, non “devono”, sposare tutti indipendentemente dal loro orientamento sessuale. Una sottile differenza che cambia completamente il significato di questa legge. Molti dei giudici conservatori, infatti, hanno usato questa scappatoia per non sposare le persone. Semplicemente si rifiutano di sposare chiunque, coppie etero o gay che siano, in questo modo vanificano gli sforzi di una legge che vuole far diventare tutti i cittadini uguali di fronte al diritto di sposarsi. Le coppie etero, infatti, risolvono il problema unendosi in ambito religioso, opportunità che è negata alle coppie dello stesso sesso. I giudici “possono”, non “devono”, sposare tutti indipendentemente dal loro orientamento sessuale. Solo nel 2019 è passata una proposta di legge nello stato dell’Alabama per cui si può fare un “certificato di matrimonio” in cui le persone dichiarano di avere i requisiti per sposarsi (cosa che prima era dichiarata dall’autorità competente) ma alla fine è comunque richiesta la firma del giudice (o chi per lui nel suo ufficio) per convalidare queste informazioni. E torniamo punto e a capo.
Ne “La giara delle imperfezioni” questa ottica è stata portata all’estremo. Ho pensato, cosa succede se questa ideologia di odio e omofobia è accompagnata da un’indole violenta? È così che sono nati i cinque teppisti che pestano Josh a ogni occasione. Quando questa impostazione di odio verso il diverso e questa idea di supremazia di una determinata categoria di persone, incontra la mancanza di morale, una propensione al non rispettare le regole e al calpestare le altre persone, ecco che nasce un’escalation di violenza verso tutto ciò che è diverso. È da questa combinazione di bigottismo, ignoranza e cattiveria che nascono le spedizioni punitive nei locali gay che si leggono tra le notizie dei giornali o i pestaggi ai danni di coppie che passeggiano in tranquillità per le vie delle città, anche quelle italiane. È da questa combinazione di bigottismo, ignoranza e cattiveria che nascono le spedizioni punitive nei locali gay che si leggono tra le notizie dei giornali. È per questo motivo che ho voluto costruire la storia di Josh, perché questo tipo di storie sono ancora fin troppo attuali e impregnano la realtà che ci circonda. Personalmente mi fa star male a tal punto che non riesco più a rimanere in silenzio… così do modo ai miei personaggi di parlare al posto mio, di dare voce a un’ingiustizia che non riesco ad accettare. Grazie per essere arrivato a leggere fin qui, significa che hai apprezzato l’articolo e questo mi fa molto piacere. Se vuoi saperne di più su quello che penso e quello che puoi trovare nei miei libri, iscriviti alla newsletter, per ricevere altre notizie. Niente spam, promesso.
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AutoreMoglie, zia orgogliosa, immigrata, autrice di 15+ romanzi, fervida sostenitrice del “be kind”, amante delle piante ma riesce a ucciderle in meno di una settimana. Seguimi su:Archivi
September 2024
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