Scott Brown, protagonista maschile de “la giara delle imperfezioni”, è un ragazzo ricco di New York discendente di una famiglia a capo di un grande impero. L’azienda fondata dalla famiglia della madre si occupa di energie rinnovabili, quindi di impianti che utilizzano principalmente sole e vento per produrre energia ecosostenibile. Una missione, la loro, molto importante ma che a volte non viene avvertita come un valore aggiunto ma piuttosto una minaccia.
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Ricordo che una volta mia mamma mi disse “se vuoi ricevere la metà dei riconoscimenti di un uomo, devi lavorare il triplo e non lamentarti”. Avevo quindici anni e da quel giorno ne sono passati venticinque, ma le cose non sembrano essere cambiate, anzi, ultimamente pare che la società stia regredendo al punto in cui la donna è relegata al ruolo di sposa e madre all’interno della famiglia e senza poter avere nessuna aspirazione personale.
“La giara delle imperfezioni” si apre con l’incontro tra Daisy e Scott al fiume. Scott è una persona che Daisy non conosce, che non ha mai visto e quando corre a casa da Josh a raccontarlo la sua curiosità è più che evidente. Scott diventa l’argomento di conversazione dei due amici perché è una cosa che non capita spesso, quella di vedere stravolta la propria quotidianità da qualcuno che è esterno al proprio paesino.
C’è una cosa che accomuna tutti i miei romanzi, fin dai primi che ho scritto, in ognuno c’è un tema, un argomento, che mi sta particolarmente a cuore, per cui sento premere dentro di me la necessità di parlarne attraverso i miei personaggi.
Ne “la giara delle imperfezioni” Josh, un ragazzone di colore e gay, subisce la sorte peggiore in quanto viene considerato diverso, un fenomeno da baraccone, uno da cui stare distante. Il tema dell’omofobia è un tema che mi tocca particolarmente; da sempre sono sostenitrice dei diritti LGBTQ (e tutte le varianti a questo acronimo che includono tutte le sfumature dell’essere umano) e vederli calpestati spesso e volentieri mi fa arrabbiare come poche cose riescono a fare. |
AutoreMoglie, zia orgogliosa, immigrata, autrice di 15+ romanzi, fervida sostenitrice del “be kind”, amante delle piante ma riesce a ucciderle in meno di una settimana. Seguimi su:Archivi
September 2024
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