Il primo capitolo del libro “Resta con me” della London series parla di come Joshua incontra uno dei suoi attori preferiti, casualmente, in uno skatepark. Quel primo capitolo, a parte il finale che serve da aggancio al resto della storia, ricorda in maniera molto romanzata come ho incontrato un attore che stimo molto in uno skatepark di Londra. Perché ho voluto scrivere quella storia? Il motivo è perché ho voluto raccontare di un incontro che per me è stato importante ma allo stesso tempo surreale. Io ho avuto la fortuna di incontrare una persona famosa, che ammiro e stimo, in diverse occasioni quando ho vissuto a Londra, soprattutto a concerti di band che piacciono ad entrambe. Quello che più mi ha colpito, però, di tutta la situazione, a parte la sua giusta diffidenza, è il fatto che c’erano diverse persone appostate per lui ogni volta che lo incontravo. Sempre le solite tre o quattro facce, sempre con un telefono puntato verso di lui a riprendere ogni singola mossa. Inizialmente pensavo fosse un caso, poi ho notato che erano sistematicamente appostate a ogni concerto e dello spettacolo gliene importava poco o niente. Ho iniziato a incontrarle anche fuori dal teatro in cui lavorava in quel periodo (io lavoravo in uno stabile poco distante), sempre con i soliti telefoni e nessun accenno di fare conversazione.
Mentre le abitudini con gli anni cambiano, cambia con loro, però, anche la privacy delle persone cosiddette famose. Una volta era più difficile scovare dove cantanti e attori fossero nella loro vita privata. Non si sapeva che locali frequentassero e se volevano rimanere distanti dalla vita mondana, bastava loro evitare i posti noti dove si appostavano i paparazzi. Al giorno d’oggi non è più così. Se un attore fa sapere di essere a un determinato concerto o evento che non ha nulla a che vedere con il suo lavoro, si espone al fatto di ritrovarsi potenzialmente con un’orda di fan che lo attendono all’uscita. Molti si ritrovano assediati senza volerlo, quando qualcuno degli avventori dello stesso locale fotografa e condivide a livello mondiale la sua posizione in quel determinato istante. Mi sono sentita spesso ripetere, più che altro come giustificazione a certi comportamenti da parte dei fans, che se sei un personaggio famoso devi anche accettare il fatto di essere riconosciuto. Questo è vero, ma fino a che punto si tratta di accettare la propria fama e dove comincia la violazione della privacy? Ci dimentichiamo troppo spesso, forse, che attori, cantanti, personaggi pubblici, sono persone. Il fatto che facciano un lavoro che li espone mediaticamente, non significa dare automaticamente diritto a tutti di condividere la loro vita privata. Se una persona partecipa a un evento lavorativo, far girare un filmato su quella persona fa parte del suo lavoro e della sua immagine pubblica; far girare foto o un filmato che lo riprende mentre fa la spesa al supermercato, non lo è.
La stessa cosa capita anche con i personaggi famosi: ci pare di conoscerli perché ci fanno vedere scorci della loro vita ma ci dimentichiamo spesso che non ci fanno entrare in tutte le stanze della loro casa. In realtà sono perfetti estranei ed è per questo che, come non ci permettiamo di invadere la privacy di un perfetto sconosciuto, non dovremmo farlo neppure con chi, sconosciuto, proprio non lo è. Se non vuoi perderti gli approfondimenti sugli argomenti dei miei libri, iscriviti alla newsletter. Ne riceverai una a settimana, niente spam, promesso.
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AutoreMoglie, zia orgogliosa, immigrata, autrice di 15+ romanzi, fervida sostenitrice del “be kind”, amante delle piante ma riesce a ucciderle in meno di una settimana. Seguimi su:Archivi
September 2024
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